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  • Immagine del redattoreKatia Cazzolaro

Tutto quel folle insegnare

Si può dire quel che si vuole della fiction Un Professore con Alessandro Gassman in onda il giovedì in prima serata su Rai 1, ed è bene che se ne dica. Verrebbe da dire basta col cliché del padre assente pentito che torna dal figlio e si mette a fare il padre dopo 15 anni. Basta sdoganare il pentitismo dei padri tour court, basta perché legittima e giustifica il fatto che il lavoro di cura possa avvenire dopo una vacanza educativa da parte degli uomini, e mai delle donne sia inteso, poco importa se per incapacità, fragilità, dongiovannismo o stoltezza. Un altro film, la sera precedente su Rai 3 (Tutto il mio Folle Amore di Gabriele Salvatores), decretava che la fantasiosa e creativa educazione dei padri dovesse essere posta in antitesi alla pesantezza di quella delle madri, fatta di quotidianità, di gesti che si ripetono, di incombenze e di fatiche che non finiscono mai. Ma guarda un po'.

Tuttavia la puntata di ieri sera di Un Professore, ha inferto un colpo netto al patriarcato. Condannando il revenge porn in classe, l'insegnante ha assunto su di sé come maschio e sulla categoria degli uomini, la responsabilità di una incapacità atavica di accettare di essere lasciati dalle partner senza ricorrere alla pulsione del rifiuto o, peggio, della vendetta. L'insegnante, che il mazzo educativo se lo fa davvero sia come padre che come insegnante, ha fatto parzialmente denudare in classe tutti i giovani maschi , chiedendo loro di dire come si sentissero mentre gli altri guardavano i loro corpi evidentemente in maniera non richiesta, esattamente come era successo alla loro compagna, il cui video intimo era stato condiviso su internet dall'ex fidanzato per vendetta dopo la chiusura della loro relazione. Gassman è l'insegnante che non c'è in una scuola che non esiste. La scuola reale è quella nella quale è vietato parlare di corpi, toccare corpi, far esprimere corpi, parlare di sessualità, sporcarsi le mani con le abitudini də ragazzə che vivono col telefono in mano e con le mani ci fanno di tutto mentre l'educazione ne ha fottutamente paura. Per quanto tempo ancora?


credits foto casertaweb

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