Per esser stata ieri la festa dell'amore commerciale e consumistico, si è parlato tanto di amore.
L'amore resta il bisogno primario, soprattutto in tempi di devastazione del pianeta e guerre.
Infondo, anche se tutto è merce, un pensiero al giorno degli innamorati lo abbiamo fatto tutti. Il desiderio di essere amati e di amare si configura come una inquietudine strutturale nella vita umana, ma senza amore per sé stessə, non può esserci amore per il mondo. Succede. E senza amore per sè, la partita dei legami si risolve , semplificando molto, in giochi di forza, riedizioni di amori malati, oblatività senza fondo, copioni affettivi imparati in tempi lontani, lotta per il potere o addirittura violenza psicologica e/o fisica.
Fare spazio all'altrə, significa amarsi così tanto da non dover temere l'amore che lascia andare, la perdita che può rigenerare, il cambiamento che inverte la rotta.
Da parte mia, sulla scia di una vocazione immaginale, trovo sempre potente lavorare sulle immagini che affiorano durante i colloqui di consulenza.
Accade spesso che l'amore per sé - sperimentato come incerto, traballante, smarrito, occultato - si presenti, dopo un certo tempo, in forme/immagini nuove, suggestive e intense: una cascata, un cigno, un pozzo, un abbraccio, la pasta del pane per citarne alcune. Immagini plastiche con le quali si può dialogare a lungo e trovare la potenza di poter essere, finalmente, ciò che non pensavamo proprio di riuscire ad essere.
Passaggi complessi, certo, che non possono essere riassunti in poche righe. Abbracciano verità scomode, come il fatto che non possiamo chiedere a nessuno di riempire i nostri vuoti, anche se ci meritiamo tutto l'amore del mondo.
L'amore per sè stessi, un amore non egoico e illuminato, resta, ad oggi, l'invenzione migliore della specie umana, la sola che ci permette di amare gli altri.
E allora, può fare molto bene allenarsi a ragionare di meno per connettersi di più con le emozioni, e qui sapersi vedere brutti, fin giù nelle ombre, senza sentire giudizio, e poi vedersi meravigliosi, su, nelle altezze, e qui sentire la gioia.
Anche questo è amore, un amore unico e irripetibile, che sa fare della fierezza di sé la rinuncia alla pretesa sull'altro.
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